Categoria: Comunicazione

Da un elefante su YouTube all’AI che racconta meglio di noi

L’articolo ripercorre 20 anni di evoluzione della comunicazione sui social partendo dal primo video caricato su YouTube nel 2005 (“Me at the zoo”) fino all’irruzione dell’Intelligenza Artificiale nella narrazione digitale.
Attraverso una timeline, racconta come la comunicazione sia passata dalla spontaneità amatoriale dei primi video alla professionalizzazione dei creator, al boom degli influencer durante la pandemia, fino alla trasformazione attuale in cui AI e algoritmi partecipano attivamente alla creazione di contenuti.
Nonostante la tecnologia, il cuore della comunicazione rimane lo stesso: cercare connessioni autentiche tra persone, anche in un mondo sempre più filtrato e automatizzato.

La fine dello storytelling tradizionale e la sua evoluzione: tra caos, autenticità e nuove narrazioni.

L’articolo analizza la trasformazione dello storytelling nel marketing digitale. Una volta potente strumento narrativo, oggi lo storytelling tradizionale risulta superato: troppo lungo, generico e scollegato dalla realtà veloce e frammentata del web. Al suo posto emergono micro-narrazioni autentiche, dirette e spesso imperfette, come i meme e la Trap Communication. I brand non raccontano più storie universali, ma creano esperienze vere per pubblici mirati. La narrazione moderna non è morta, si è evoluta in una forma più sincera, rapida e rilevante, che risponde al bisogno di connessione emotiva, chiarezza e autenticità.

Il fascino sterile dei ganci pubblicitari.

Nell’era del bombardamento mediatico, la pubblicità si affida sempre più spesso a “ganci” pensati per catturare l’attenzione iniziale. Tuttavia, l’uso di questi espedienti può risultare sterile, privo di un legame con il racconto dello spot e di valore strategico per il brand. Questo approccio, sebbene efficace nel colpire l’attenzione, spesso si rivela una trappola comunicativa: manca di profondità e non contribuisce a costruire una narrazione coerente o a rafforzare il brand positioning. I brand dovrebbero concentrarsi su contenuti più autentici e significativi, anziché affidarsi a trucchi che, pur colpendo, lasciano un vuoto comunicativo.

A lezione di social media da Lady Whistledown

La nuova stagione di Bridgerton esplora la comunicazione come ponte tra passato e presente, celebrando diversità e inclusività attraverso un casting multi-etnico e una narrativa visiva ricca di dettagli. Elementi come i costumi, le scenografie e il personaggio di Lady Whistledown, una sorta di “social media manager” dell’epoca, sottolineano l’importanza della comunicazione non verbale e scritta nel plasmare le percezioni. La serie invita a riflettere su come i media, ieri come oggi, influenzino la società, unendo lezioni del passato con la modernità.

Dai Mad Men ai Social Media Manager: la comunicazione non è cambiata per nulla

Nonostante l’evoluzione dei media, i principi della comunicazione pubblicitaria rimangono invariati. Elementi classici come headline, body copy e payoff si sono trasformati in clickbait, post accattivanti e hashtag, adattandosi all’era dei social media. Anche strumenti come call to action, packshot e promise del brand hanno trovato nuove forme, come CTA social, unboxing video e value proposition. La comunicazione oggi combina autenticità, emozione e engagement, dimostrando che, da Mad Men ai Social Media Manager, il cuore della pubblicità è sempre la connessione con il pubblico.

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